Figlia e padre si incontrano in una stanza bianca. Si parla di un accordo con la Regina: Nel vuoto apparente, accanto a una diagnosi stigmatizzata, c'è un silenzio lungo decenni. Quello che inizia come un interrogatorio sul passato si sviluppa in un dialogo sincero nel presente. Il film mette in discussione i confini tra malato e sano, giusto e sbagliato, strano e familiare e cerca di trasformare un'utopia in realtà.

Julia e Georg, entrambi sulla quarantina, desiderano ardentemente un figlio da anni. Il nuovo trattamento del dottor Vilfort offre loro una nuova speranza e Julia rimane incinta. Ma il parto è traumatico e il bambino viene immediatamente portato via. Solo il giorno dopo Julia può tenere in braccio il suo neonato sano, che però sembra silenzioso e apatico. Cominciano a sorgere dei dubbi: è davvero suo figlio?

Solleciti non aperti, montagne di debiti, un futuro incerto: Nathalie, donna delle pulizie e madre single, lotta per garantire la propria sopravvivenza e quella dei suoi figli. Non vuole compassione, né elemosina e tantomeno finire nell'assistenza sociale. Il film ritrae in modo episodico e senza abbellimenti una donna che vive al limite della sussistenza, nel cuore della Svizzera, in mezzo a noi.

Luis parte con suo figlio per le montagne del sud del Marocco alla ricerca della figlia, scomparsa mesi prima durante un rave. Nel frenetico trambusto della scena festaiola distribuiscono la sua foto, ma senza successo. Quando l'esercito interrompe la festa, si uniscono a un gruppo che si fa strada attraverso il deserto verso la festa successiva. Ma la speranza svanisce e la natura selvaggia esige il suo tributo.

Alla fine degli anni Novanta, la ventiquattrenne Nevenka Fernández viene eletta consigliere del popolare sindaco di Ponferrada, Ismael Alvarez. Questo segna l'inizio della discesa all'inferno di Nevenka, che per mesi viene manipolata e molestata dal sindaco. Per liberarsi da questa situazione, decide di denunciare le sue macchinazioni e lo porta in tribunale.