Fiore Mio, il film diretto e interpretato da Paolo Cognetti, lo scrittore si fa più vicino allo spettatore e racconta, in modo intimo, introspettivo e mai scontato, la sua montagna: il Monte Rosa, un luogo geografico ma soprattutto un luogo del sentire e un luogo della comprensione di quanto abbiamo intorno.

Questo documentario ci immerge nel cuore delle foreste locali della Svizzera e dei loro oltre 150 anni di gestione sostenibile, con le persone che le fanno vivere ogni giorno. A poco a poco, il film mostra i limiti di questo esempio ideale confrontandolo con le esigenze dei cittadini, che hanno un impatto su altre foreste come quella amazzonica.

«Gaucho Gaucho» inizia con un’inquadratura accuratamente composta di un grande ammasso scuro su un prato, che si rivela essere un uomo e un cavallo. Questo documentario visivamente potente di Michael Dweck e Gregory Kershaw mostra con forza il legame stretto tra uomo, animale e paesaggio nella comunità dei cowboy argentini, dando loro ampio spazio per esprimersi.

Ex bambini ospitati in istituti e dati in affidamento intraprendono insieme ai propri figli un commovente viaggio alla ricerca delle loro origini. Setacciano archivi, album fotografici e documenti e si imbattono in autorità, pregiudizi, famiglie e madri sopraffatte. Passo dopo passo, smascherano un sistema che ha favorito la violenza per generazioni e superano la vergogna mentre prendono in mano la loro storia.

La compagnia di danza di Sasha Waltz e i robot dotati di intelligenza artificiale dell'ETH sono accomunati dall'idea dell'intelligenza collettiva: mentre Waltz punta sulla diversità dei suoi ballerini, i ricercatori insegnano agli algoritmi a camminare. Il documentario «Wider Than the Sky» di Valerio Jalongo collega scienza, arte e filosofia e si interroga su come l'intelligenza artificiale possa plasmare il futuro dell'umanità.

Poco prima del suo matrimonio, Amin percepisce una sorta di voce interiore che lo fa tornare indietro al suo passato e alla sua giovinezza: un lungo viaggio dall’Afghanistan verso il nord Europa, nella speranza di trovare asilo.

Kunsang Wangmo, chiamata «Mola», è esiliata dal Tibet da quasi 60 anni e desidera morire vicino alla sua terra natale. Vicina al suo centesimo compleanno, vive a Berna, medita ogni giorno ed è un punto di riferimento per la famiglia. Per realizzare il suo desiderio, la famiglia avvia la lunga procedura per ottenere un visto presso l’ambasciata cinese, documentando i suoi ultimi giorni.

I sei fratelli Angulo vivono e sono bloccati in un appartamento del Lower East Side di Manhattan: Tutti loro non conoscono il mondo esterno se non tramite i film. Quando diventano più adulti questa vita comincia ad essere troppo rigida e i primi sogni di fuga cominciano a comparire …