Con «Downton Abbey: Il Gran finale», il fenomeno mondiale che ruota attorno alla famiglia Crawley e ai suoi domestici torna sul grande schermo. Giunti agli anni '30, i personaggi tanto amati iniziano un nuovo capitolo: devono affrontare i cambiamenti del tempo per condurre Downton Abbey verso un futuro di successo.

Fiore Mio, il film diretto e interpretato da Paolo Cognetti, lo scrittore si fa più vicino allo spettatore e racconta, in modo intimo, introspettivo e mai scontato, la sua montagna: il Monte Rosa, un luogo geografico ma soprattutto un luogo del sentire e un luogo della comprensione di quanto abbiamo intorno.

Bob, rivoluzionario ormai sul viale del tramonto, trascorre la sua vita in isolamento, tra droghe e paranoia costante. Una delle poche costanti è sua figlia Willa, indipendente e vivace. Quando il suo acerrimo nemico ricompare improvvisamente dopo 16 anni e Willa scompare, Bob si mette disperatamente alla sua ricerca. Padre e figlia devono affrontare le conseguenze delle azioni compiute da Bob in passato.

Miriam si trasferisce dalla sua amica Ida e frequenta con lei la scuola Winterstein, senza sapere nulla della comunità magica. Già il primo giorno Miriam riceve il cobaltmaki Fitzgeraldo, Max il gufo Muriel. Insieme scoprono segreti, vengono a sapere dell'imminente chiusura della scuola e devono lottare per la sopravvivenza della scuola in una sfida contro la vecchia classe di Miriam.

Luis parte con suo figlio per le montagne del sud del Marocco alla ricerca della figlia, scomparsa mesi prima durante un rave. Nel frenetico trambusto della scena festaiola distribuiscono la sua foto, ma senza successo. Quando l'esercito interrompe la festa, si uniscono a un gruppo che si fa strada attraverso il deserto verso la festa successiva. Ma la speranza svanisce e la natura selvaggia esige il suo tributo.