Siamo nel 1956: la copywriter Emmi Creola ha il compito di commercializzare i prodotti di un'azienda produttrice di oli alimentari e, nonostante l'opposizione della sua agenzia, inventa il personaggio immaginario di Betty Bossi. La fittizia «cuoca e casalinga della nazione» diventa popolare, riceve lettere dai fan ed Emmi finisce sotto i riflettori. Tra l'agenzia, l'invidia dei colleghi maschi e la famiglia, Emmi è sempre più logorata.

Vent'anni fa la Germania ha conosciuto Bernd Stromberg e il suo team della compagnia assicurativa CAPITOL. Ora si ritrovano per una grande reunion davanti alle telecamere. Vecchi conflitti, nostalgia e alcol a volontà fanno sì che la riunione degeneri rapidamente, proprio come recita il motto di Stromberg: «L'ufficio è guerra». Oggi la situazione è ancora peggiore.

Durante un viaggio in treno attraverso la Svizzera, l'americano James Larkin White viene arrestato. Si sospetta che sia lo scultore scomparso Anatol Stiller, coinvolto in un losco affare politico. White nega e anche la moglie di Stiller non riesce a identificarlo con certezza. Emergono ricordi e collegamenti sorprendenti del pubblico ministero.

Nel 1982 Bruce Springsteen, interpretato nel film da Jeremy Allen White, lavora al suo album più radicale, «Nebraska». Oppresso dalla fama, rinuncia allo studio di registrazione e si ritira nella sua camera da letto. Lì compone canzoni cupe che parlano di colpa, smarrimento e violenza. «Springsteen: Deliver Me From Nowhere» mostra l'artista tormentato e il suo capolavoro involontario.

Iran, oggi. Un uomo incontra per caso qualcuno che crede essere il suo ex torturatore. Ma vedendo questo padre di famiglia che nega con veemenza di essere stato il suo aguzzino, gli vengono dei dubbi.